Soggiornando nella nostra Casa Vacanze, secondo il nostro parere sarebbe un peccato non visitare e scoprire incantevoli paesaggi della natura, monumenti, città, e splendidi posti che si trovano in un raggio vicino alla località di Marzamemi, vostro punto di riferimento.
E` una piccola isola rocciosa dalla forma rotondeggiante, collegata alla terraferma da una sottile striscia di roccia, un caratteristico braccio artificiale più volte distrutto dalle onde impetuose.
Scopri di piùE` il luogo ideale per tutti gli amanti del surf d`onda e del windsurf. Lo splendido mare e le immense e bellissime spiagge della zona richiamano ogni anno grandi quantità di turisti. Secondo alcuni storici, la presenza costante dei venti di questo luogo, che in alcuni periodi dell`anno danno luogo a piccoli cicloni, pare abbia dato origine alla figura mitologica delle Furie. L`Isolotto è perennemente battuto dalle onde del mare, quasi sempre in tumulto.
Sul posto cresce poca flora, ma vi abbondano piantine di porro selvatico, capperi ed altri arbusti tipici della macchia mediterranea. Albergano pure ricci, conigli selvatici, oltre a varie specie di gabbiani come gli albatros. Da qui passano nel periodo del flusso migratorio degli uccelli acquatici dal Nord Africa alle coste siciliane, e nascondendosi dietro le alte dune sabbiose, si può osservare il loro migrare. La temperatura è piuttosto elevata nel periodo estivo (si possono anche superare i 37° all`ombra), mentre tende a scendere nei periodi invernali, ma raramente o quasi mai sotto i 5°.
Istituita nel 1984 Riserva naturale Orientata, ? oggi una delle zone umide piu` rappresentative d`Europa e la sua importanza, dal punto di vista naturalistico, ed internazionalmente riconosciuta.
Scopri di piùUbicata tra Noto e Marzamemi, è meta incessante degli amanti della natura incontaminata, ed offre a chi la visita una spiaggia di rara bellezza, contornata da dune e cespugli di ginepro selvatico.Centinaia sono le specie di uccelli che la scelgono ogni anno come luogo di sosta nel viaggio verso le zone di riproduzione. E` uno dei pochi luoghi in cui è ancora possibile osservare la tipica macchia mediterranea in tutto il suo splendore.
Numerose sono le perle archeologiche che racchiude. La storia del rapporto tra Vendicari e l`uomo, infatti, affonda le sue radici nella notte dei tempi. Dalla preistoria, all`età greca e romana (Eloro, via Elorina, stabilimento ellenistico), all`età Bizantina (Catacombe, Trigona), dalla dominazione araba (fortificazioni di Cittadella) al Medioevo (Torre Sveva) per arrivare al XVIII secolo con i ruderi della Tonnara in attività fino al secondo conflitto mondiale.
Divenuta ormai meta obbligatoria del turismo culturale, è oramai riconosciuta come capitale indiscussa del barocco siciliano e annoverata dall`UNESCO tra i patrimoni storici dell`umanità
Scopri di piùLe vie della città sono intervallate da scenografiche piazze ed imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli. La unitaria ricostruzione produsse un tessuto urbano coerente e ricco di episodi architettonici. Venne utilizzata la tenera pietra locale, di colore tra il dorato e il rosato, riccamente intagliata. La ricostruzione avvenne unitariamente sotto la guida del duca di Camastra, che rappresentava a Noto il viceré spagnolo.
Gli elementi barocchi non sono isolati all`interno di un contesto urbano caratterizzato da diversi stili, ma sono collegati tra di loro in modo da realizzare quella che è stata definita la `perfetta città barocca`. Dell`impegno degli architetti netini per la creazione di grandi scenografie, in un`ottica barocca pienamente consapevole e non provinciale, si accorse pure un maestro dell`immagine come Michelangelo Antonioni, il quale in una scena de L`Avventura, girata a Noto, fa dire al protagonista, intento ad ammirare la città dalla terrazza del campanile della chiesa di San Carlo al Corso: `Ma guarda che fantasia, che movimento.Si preoccupavano degli effeti scenografici. Che libertà straordinaria!`
E` il paese più a sud dell`isola di Sicilia. Un tempo chiamata Terranobile, oggi conta circa 4000 abitanti e basa la sua economia su pesca, agricoltura e turismo.
Scopri di piùIl paese fu fondato negli ultimi anni del 1800, attorno a un nucleo originario costituito dalle casette di alcuni pescatori in zona Scalo Mandrie, ma le tracce di insediamenti umani in queste zone risalgono già a molti secoli prima, come testimoniano i numerosi reperti archeologici rinvenuti sia in paese che nei dintorni.
Il fascino di Portopalo di Capo Passero risiede senz`altro nella sua particolarissima posizione geografica. Vera e propria terrazza sul mediterraneo che guarda verso l`Africa, gode di un panorama spettacolare caratterrizzato dall`isola omonima, su cui svetta una fortezza spagnola di grande bellezza, spiagge miste a roccia di origine lavica, piccole casette di pescatori, il faro.
Quest`area, appartenente alla Riserva Naturale di Vendicari, si caratterizza per la bellezza del lungo tratto di spiaggia facilmente accessibile da Sud.
Scopri di piùDetta anche `Cittadella dei Maccari`, era utilizzata al tempo dei Fenici e dei Greci, come zona di scambi commerciali.
La località venne valorizzata durante l`epoca bizantina (VI secolo), come testimoniato dalla presenza di piccole basiliche adesso in rovina , solamente una è quasi integra, la basilica `Trigona`, tempietto con tre absidi ed una copertura a cupola. Il tempietto, probabilmente, era annesso ad un insieme architettonico eretto dai monaci basiliani,tanto che in prossimità vi troviamo cinque catacombe. Sulla parte alta campeggia un suggestivo caseggiato rurale, dove sorge nei paraggi un muro appartenente ad un tempio greco, probabilmente dedicato al dio Apollo Libystino (IV sec. a.C.).
Per gli esperti, custodisce i mosaici di epoca romana più belli dell`intera Sicilia, e sicuramente i meglio conservati, con buona probabilità realizzati dopo la metà del IV secolo d.C.
Scopri di piùI resti della residenza romana, rinvenuti a partire dal 1971, si trovano presso il fiume Tellaro, sotto una masseria sette-ottocentesca. Il corpo centrale della villa si articola intorno ad un vasto peristilio. Il tratto del portico sul lato settentrionale presentava una pavimentazione a mosaico con festoni d’alloro che formano cerchi e ottagoni con i lati inflessi includenti motivi geometrici e floreali e su di esso si affacciano altri due ambienti che conservano i mosaici figurati.
Nel primo di questi ambienti il mosaico conserva un pannello con la scena del riscatto del corpo di Ettore: Ulisse, Achille e Diomede, identificati da iscrizioni in greco, sono impegnati nella pesatura del cadavere dell’eroe. Il pavimento musivo del secondo ambiente presenta una scena di caccia, con un banchetto all’aria aperta tra gli alberi ed una figura femminile interpretata come personificazione dell’Africa. Le scene del secondo ambiente richiamano i mosaici di caccia della Villa del Casale a Piazza Armerina, ma con figure più stilizzate e bidimensionali, dalle proporzioni incerte, che rendono l`effetto grandemente diverso.Probabilmente i mosaici sono opera di maestranze africane.
E` un canyon che per 13 km si snoda l`altopiano ibleo, tra le città di Modica e Ispica.
Scopri di piùLa vallata fluviale, immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea, custodisce necropoli preistoriche, catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici e nuclei abitativi di tipologia varia. Nell`area terminale della vallata nel territorio di Ispica, a ridosso della città, numerose sono le testimonianze che attestano la presenza dell`uomo dalla preistoria sino al terremoto del 1693.
Secondo l`archeologo Biagio Pace Cava d`Ispica è una delle più grandi curiosità archeologiche della Sicilia per il suo aspetto pittoresco e il grande numero di escavazioni nelle pareti rocciose del suo lungo corso fin nell`altopiano di Modica. La particolare morfologia della cava, a forma di gola, il tipo di roccia, la posizione naturalmente adatta alla difesa, la prossimità del mare, hanno contribuito a rendere questo luogo uno dei maggiori insediamenti rupestri della Sicilia. Qui albergarono i Sicani, e trovarono rifugio i primi cristiani per sottrarsi alle persecuzioni. Vi si trovano luoghi di culto, necropoli e insediamenti abitativi di origini preistoriche.
Ragusa Ibla, o semplicemente Ibla, è uno dei due quartieri che formano il centro storico di Ragusa in Sicilia.
Scopri di piùRagusa Ibla, o semplicemente Ibla, è uno dei due quartieri che formano il centro storico di Ragusa in Sicilia. In dialetto ragusano il quartiere è anche chiamato Iusu (ovvero la Ragusa inferiore, per distinguerla da quella superiore). È situata nella parte orientale della città, sopra una collina che va dai 385 ai 440 m s.l.m..
Dopo il terremoto del 1693, la città di Ragusa antica fu ricostruita attuando cantieri che produssero opere, edifici e monumenti di gusto tardo barocco. In essa risultano presenti ben 14 dei 18 monumenti della città di Ragusa oggi iscritti nel patrimonio dell`umanità.
L`antica città contiene oltre cinquanta chiese e numerosi palazzi in stile barocco. Nella parte più orientale, si trova il Giardino Ibleo e sono inoltre presenti gli scavi di un`antica città che secondo diversi storici sarebbe identificabile con l`Hybla Heraia.
Nel 1865 il quartiere si stacca amministrativamente dal resto della città diventando comune autonomo prendendo il nome di Ragusa Inferiore, nome che mantenne fino al 1922 quando fu cambiato in Ragusa Ibla. Rimase comune autonomo fino al 1927, quando si riunì al comune di Ragusa composto dai quartieri costruiti sulla collina del Patro.
Ragusa Ibla è inoltre sede di alcune importanti manifestazioni e tradizioni antiche come Ibla Buskers, Ibla Grand Prize, la festa del Patrono di Ragusa S. Giorgio e la Settimana Santa, vissuta dalle numerose Confraternite attorno alla devozione sempre viva da secoli per il SS. Sacramento esposto in quarantore presso il Duomo di San Giorgio.
Palazzolo Acreide è un comune italiano di 8 873 abitanti della provincia di Siracusa in Sicilia.
Scopri di piùPalazzolo Acreide (Palazzolu o Palazzolu Creidi in siciliano) è un comune italiano di 8 873 abitanti della provincia di Siracusa in Sicilia.
Città barocca dalle radici greche, situata nei Monti Iblei e non distante dal fiume Anapo e la Necropoli Rupestre di Pantalica, nel 2002 è stata insignita del titolo di Patrimonio dell`Umanità da parte dell`UNESCO, insieme con il Val di Noto.
La cittadina fa inoltre parte del circuito dei borghi più belli d`Italia.
Palazzolo Acreide dista 44 chilometri da Siracusa; 39 chilometri da Ragusa, e 91 chilometri da Catania. È situato nella parte ovest della provincia, sui monti Iblei.
Nei pressi di Palazzolo Acreide sorgeva Akrai, una colonia siracusana fondata attorno al 664 a.C. (70 anni dopo la fondazione di Siracusa) dagli stessi siracusani. Della città antica si conservano numerose testimonianze, in particolare un importante edificio teatrale e un complesso di edifici adiacenti all`agorà greco-romana. Di una strada urbana identifica con il decumano si conserva integro il manto stradale. Molti degli edifici e dei complessi cimiteriali cristiani furono esplorati e dal Barone Gabriele Judica di Bauly. Delle ricerche effettuate dal nobile archeologo si conserva una dettagliata relazione in una pregiata edizione del 1819, oggi piuttosto rara, ma di facile reperimento nelle biblioteche specializzate. Le ricerche archeologiche hanno evidenziato una fase anteriore alla colonizzazione greca, d`interesse è a questo proposito la necropoli della Pinita un complesso di sepolcri scavati lungo una ripida parete di calcare, che molto si assomiglia alle maestose sepolture di Pantalica, della popolazione che vi seppellì i propri defunti si conosce poco, già svutotati nell`antichità hanno restituito alcuni manufatti noti all`Orsi, molto interessante è un sepolcro per la caratteristica volta micenea a testimonianza dei rapporti con il mondo greco ed egeo. altri luoghi di interesse sono l`antro di Sparno e alcune grotte-sepolcro nei pressi di Bauly.
La città greca sorgeva sull`altura del monte Acremonte, in questa località sono stati nel tempo localizzati un Aphrodision (Heraion?) e altri edifici religiosi citati nell`iscrizione Kaibel 217. Di notevole importanza storica e il santuario extraurbano di Cibele identificato dal marchese Paolo d`Albergo e successivamente fatto conoscere dal pittore francese Jean Houel che visitò Palazzolo nel 1777.
« Di ritorno a Palazzolo, visitando le chiese, ho visto in quella di San Sebastiano un quadro di Santa Margherita. È di Vito d`Anna, pittore di Palermo, ed è una bella opera di questo abile maestro. La composizione e semplice vera, di estrema finezza nei colori e di grande stile.
Sull`altare maggiore della chiesa dei Cappuccini, presso i quali alloggiavano, c`è un quadro di grande valore che rappresenta San Francesco mentre riceve le stimmate della Mano da Dio. A una bella espressione credo sia stato dipinto dal Monrealese.
Durante il periodo greco la città coniò una moneta con l`effigie della dea Demetra e si arricchì di importanti edifici civili, al regno di Gerone II, probabilmente nato o cresciuto in questa località, si deve il riordino urbano dell`abitato in epoca ellenistica. Del periodo romano si conservano parecchie testimonianze tra queste ad esempio la base di una statua onoraria dedicata a Caio Verre intercettata da Gabriele Judica. In epoca tardo antica e cristiana la città accolse una numerosa comunità di cristiani e di ebrei che migrarono dopo l`editto del 18 giugno 1492 che espelleva dai domini spagnoli le comunità israelitiche.
Scorcio di Palazzolo e del castello medievale
Alla presenza dei cristiane delle catacombe urbane dell`Intagliata e dell`Intagliatella, ma anche e soprattutto un cospicuo numero di catacombe rurali note alla letteratura scientifica. Importanza notevole rivestono in questo contesto le iscrizione greche e cristiane studiate da Giovanni Pugliese Carratelli. in epoca moderna la città è tornata ad essere oggetto di scavi e di studi che hanno favorito una migliore comprensione della storia dell`abitato antico. Impulso notevole hanno esercitato le ricerche di Clelia Laviosa, Luigi Bernabò Brea, Beatrice Basile, Salvatore Distefano, Giuseppe Voza, Lorenzo Guzzardi.
La città antica fu distrutta dalle truppe islamiche nell`827 si accamparono nei suoi pressi in attesa di occupare Siracusa. Di recente le ricerche sono state riprese dall`Università di Varsavia che ha condotto nell`area della città greco-romana alcune campagne di scavo.
Nella seduta del 27 giugno 2002 a Budapest, durante la XXVI Sessione Plenaria dell`UNESCO, la chiesa di San Sebastiano e quella di San Paolo di Palazzolo Acreide sono state dichiarate monumento patrimonio dell`umanità.